
Un follow up al convegno tenutosi lo scorso 28 ottobre presso la nostra sede e organizzato dal consorzio Habitech.
Incentrato sulle possibilità offerte dalle costruzioni in legno nel contesto, attuale più che mai, delle opere di riqualificazione urbana attraverso un caso studio particolare: l’edificio ALPENOS.
Lo scorso 28 ottobre abbiamo ospitato un convegno organizzato dal consorzio Habitech e patrocinato da ARCA e Agenzia CasaClima, intitolato “Dentro il progetto ALPENOS”. L’incontro costituiva la tappa conclusiva di un ciclo di convegni destinati a tecnici del territorio e incentrati sulle possibilità offerte dalle costruzioni in legno nell’ambito della sfida urbanistica del futuro: la riqualificazione.
Il consumo di suolo ad uso edilizio, soprattutto in contesto urbano, ha infatti raggiunto una soglia che determina una nuova ed impellente necessità, ovvero quella di intraprendere un percorso di ripensamento della destinazione d’uso di aree dismesse e spazi non ottimizzati al fine di garantire alle comunità una crescita armonica e funzionale ma anche sostenibile. In quest’ottica le opportunità offerte dalle costruzioni in legno sono evidenti e vanno dalle ridotte tempistiche di cantiere (con conseguente minor impatto sul contesto urbano) alla durabilità delle strutture realizzate (quindi un investimento solido) nonché migliore performance energetica e sostenibilità dei materiali impiegati (per determinare un upgrade significativo nella quantità e qualità dei consumi collettivi).
Dopo gli interventi introduttivi e di contesto a cura dell’ing. Mauro Carlino (ARCA) e dell’arch. Luca De Vigili (CasaClima), il caso studio scelto per approfondire i numerosi spunti offerti dal tema è stato proprio quello della sede ALPENOS, edificio costruito impiegando 182 metri cubi di x-lam e 195 metri cubi di legno lamellare, che sorge su un lotto nel comune di Predaia (Val di Non – TN) dalla storia travagliata: ex-Cosbau prima e Gestim poi, date posizione e caratteristiche, doveva essere destinato ad ospitare un Centro Commerciale mai completato del quale sono a lungo rimasti visibili pezzi di struttura in cemento armato in abbandono.
STP ha scelto di riqualificare l’area facendone la propria nuova casa e la , con l’aiuto della società BSV Società di Ingegneria e dell’ing. Mirko Busetti che si è occupato della direzione lavori, affrontando tra le altre le questioni legate al cambio di destinazione d’uso del lotto e alla relativa viabilità.
In questo caso committente e costruttore si identificavano nello stesso soggetto. Alla platea sono state quindi illustrate le mutate necessità dell’azienda e come queste ultime siano state interpretate per giungere ad un progetto funzionale ed esteticamente rappresentativo. In termini di soluzioni strutturali per grandi strutture, indubbiamente, ha meritato un momento dedicato il nostro brevetto ATTACCO15 con possibilità di esaminare direttamente un modello realizzato in scala 1:1. Infine il responsabile di commessa, figura interna che riteniamo fondamentale per la gestione dei cantieri, ha messo in evidenza problematiche e soluzioni dovute proprio alla trasformazione di una pre-esistenza.
Particolarità dell’approfondimento tecnico è stata indubbiamente la sovrapposizione tra location ospitante e caso studio presentato, ovvero il progetto della sede ALPENOS. È stato così possibile organizzare i vari interventi in programma come segmenti di un tour degli ambienti dell’edificio (uffici, magazzino, spazi polifunzionali). Le solite slide sono state perciò sostituite da un’esperienza immersiva che ha reso possibile individuare scelte architettoniche, soluzioni strutturali e peculiarità di cantiere direttamente in situ.
Al termine delle presentazioni abbiamo avuto il piacere di intrattenere gli intervenuti con un aperitivo di ispirazione estremamente local: siamo parte di un territorio con il quale ci sentiamo profondamente connessi e del quale amiamo esaltare le eccellenze.
Un esempio? I formaggi in degustazione sono prodotti dal maso Sicherhof per il quale anni fa abbiamo realizzato file principali strutture e sulle bollicine puntiamo sempre sul Trento DOC, questa volta nella versione raffinata e memorabile dell’ART delle Cantine DeVigili.