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    San Martino di Castrozza TN

    Villa Nalon Residenziale

    Progetto architettonico: Mimeus Architettura

    Nella rinomata località turistica di San Martino di Castrozza, ai margini dell’abitato, una vecchia casa per villeggiatura risalente agli anni ‘60 è stata oggetto di demolizione e ricostruzione, dando origine ad un edificio che si inserisce in un lotto caratterizzato dalla presenza di alti e maestosi abeti.
    Il progetto architettonico del collettivo Mimeus Architettura sposa con equilibrio linee pulite e moderne con richiami materici al contesto alpino; il risultato è una costruzione elegante ed accogliente allo stesso tempo.

    L’edificio ha una superficie complessiva di 185 mq e si compone di due volumi: nel principale, su tre livelli, sono distribuiti gli ambienti dell’abitazione familiare, l’alloggio ospiti, i locali tecnici e il garage. Il volume più piccolo, accessibile sia dal giardino che dall’abitazione, ospita l’area wellness con sauna, vasca idromassaggio e area relax.

    Fatto salvo per il piano interrato creato in cemento armato, abbiamo realizzato l’intera struttura in Xlam; per i rivestimenti esterni, la cui posa è stata sempre curata da noi, è stato scelto un tavolato di larice termotrattato, con un gioco di opposti orientamenti delle listellature.

    info tecniche
    • Anno2019
    • LuogoSan Martino di Castrozza TN
    • Progetto architettonicoMimeus Architettura
    • CommittentePrivato
    • Superficie185 mq
    • Categoria edificiResidenziale
    descrizione tecnica

    L’edificio è costituito da due sistemi: il piano seminterrato fino al primo solaio è in cemento armato mentre la struttura soprastante è interamente in X-lam. La copertura è in travi bilama o lamellari e, per assecondare il progetto, in alcuni punti la struttura è stata definita anche dall’inserimento di carpenterie metalliche. La scala interna, caratterizzata da un ventaglio di gradini, è stata costruita grazie al montaggio di una serie di elementi in X-lam appositamente sagomati.

    La sfida

    La sfida tecnica di questo progetto è stata trovare soluzioni che rendessero possibile l’esposizione della “pelle” dell’edificio, dalla lamiera del tetto fino al rivestimento in legno, senza soluzione di continuità. Se l’involucro esterno è completamente intellegibile, “sottopelle” sono stati invece creati sistemi nascosti volti a garantire il corretto deflusso dell’acqua piovana in copertura, in parete e soprattutto in corrispondenza delle aperture vetrate. I canali incassati sono realizzati in acciaio inox, con uno speciale supporto per assicurarne la funzionalità nel tempo, i pluviali sono in polietilene, come le tubazioni di scarico, e tutti i dettagli del foro finestra sono sigillati per la tenuta all’acqua e al vento.