
Progetto architettonico: Team Alpenos
Dopo il cambio di immagine ed il debutto del nuovo marchio commerciale, ALPENOS, abbiamo spostato le nostre attività produttive in una sede appositamente costruita nella frazione di Segno (Val di Non).
Il progetto, elaborato dallo stesso team Alpenos, nasce dalla combinazione di due differenti necessità: logistiche e operative da una parte, semantiche e d’identità dall’altra.
Il bisogno di creare un ambiente di lavoro confortevole e adeguato alle caratteristiche di un organico in costante espansione ha incontrato la volontà di plasmare spazi capaci di rappresentare il percorso evolutivo dell’azienda, fatto di consapevolezza valoriale ed attaccamento al territorio, lo stesso percorso che ha condotto alla creazione del brand Alpenos.
L’interpretazione di questi input così diversi ha portato al desiderio di riqualificare un’area dismessa -evitando quindi consumo di suolo: gli elementi esistenti in cemento armato sono stati inglobati e nascosti alla vista andando a ridefinire il paesaggio attraverso una nuova struttura realizzata in xlam, in totale allineamento con filosofia e prassi aziendale.
Il progetto, curato dall’ ing. Daniele Preti, ha visto la creazione di uffici e spazi polifunzionali dislocati sui 1000 mq dei due piani sopraelevati e di un magazzino da 800 mq; fatto di volumi semplici e linee pulite, attraverso le sue ampie vetrate instaura un forte dialogo con la natura/la valle e con il contesto urbano/l’uomo, alla ricerca di un punto di equilibrio nel quale l’edilizia del futuro trova la sua collocazione.
L’intervento di riqualificazione non si è caratterizzato solo per il valore estetico legato al recupero di un’area dismessa, ma ha permesso di raggiungere importanti obiettivi di sostenibilità ed efficienza energetica nel rispetto delle linee guida arca e CasaClima: ha infatti conseguito le certificazioni ARCA silver e CasaClima A Nature.
ph. Elisa Fedrizzi
Il legno ha evidentemente un significato simbolico e non solo strutturale in questo progetto: dovendo immaginare una nuova sede per chi quotidianamente lavora, progetta e costruisce con il legno, è stato naturale lasciarsi ispirare dalla materia prima che usiamo tutti i giorni nella sua forma primitiva: il tronco.
Come i pannelli in CLT sono il cuore pulsante degli edifici che costruiamo, così abbiamo voluto pensare la nostra casa nel cuore di un tronco, dove scorrono la linfa vitale e le idee e dove, da sempre, gli animali trovano riparo. L’essenzialità delle linee, poi, riflette il nostro lavoro di progettazione esecutiva necessariamente rigoroso e funzionale con un radicamento nella contemporaneità e uno sguardo non solo metaforico al futuro: è la nostra professione che ci richiedere di prevenire problemi prima ancora che si manifestino, valutando scenari ipotetici ai quali contrapponiamo la concretezza di soluzioni tecniche di comprovata efficacia.
Se consideriamo I rivestimenti come la corteccia di un edificio, sottile ma forte, anche lo stacco cromatico ha il suo significato: come in un tronco, per l’esterno abbiamo scelto una “pelle” più scura che, nei tagli delle grandi vetrate e dell’ingresso si apre lasciando intravedere l’interno, fatto di essenze chiare con spazi accoglienti, pensati per un benessere non solo lavorativo.
Le tavole in larice sono state bruciate superficialmente con ispirazione alla tecnica giapponese dello “shou sugi ban” o “yakisugi”, un trattamento ecologico che permette di prolungare la longevità di un rivestimento così fortemente esposto ai fenomeni atmosferici. Inoltre, il colore scuro ma naturale ne diminuisce l’impatto visivo dell’edificio creando un dialogo esteticamente armonico con la valle.
La sede Alpenos può essere divisa sia funzionalmente che strutturalmente in due volumi distinti, il corpo uffici e il capannone. A livello strutturale i due fabbricati sono svincolati fisicamente tramite giunto sismico. Il corpo di fabbrica destinato agli uffici, presenta una struttura mista legno-cemento frutto del mantenimento e adattamento della preesistenza mentre i due piani sopraelevati è realizzato in legno, con pannelli in CLT da 120 mm. Il solaio di interpiano è realizzato anch’esso in CLT con pannelli di spessore 200 mm. La copertura presenta una doppia orditura di travi in legno lamellare su cui è fissato un tavolato costituito da pannelli multistrato in abete di spessore 18 mm. Per irrigidire il piano della copertura sono stati inseriti nello spessore dello strato isolante dei tiranti in legno lamellare che fungono da controvento di falda.
Il capannone, i cui spazi sono destinati alla logistica e al magazzino, è caratterizzato da una struttura a telaio, costituita da travi e pilastri in legno lamellare, controventi realizzati anch’essi in legno lamellare con la classica configurazione a ‘croce di sant’Andrea. Per realizzare il solaio di copertura, data la luce importante (circa 16 m), è stato utilizzato un prodotto innovativo a base di legno, particolarmente adatto a questo scopo per le sue caratteristiche di leggerezza e resistenza. Si tratta di elementi prefabbricati tipo ‘Kielsteg’.
Le strutture in legno del capannone sono mantenute sopraelevate rispetto al piano di scivolamento dell’acqua (sia interno che esterno) in modo da garantire la durabilità e la salubrità degli elementi lignei. L’involucro edilizio prevede pacchetti costruttivi estremamente performanti, con pannelli isolanti in lana di roccia. Il manto di copertura è in lamiera.
LA SFIDA
L’obiettivo più sfidante è stato quindi realizzare una costruzione energeticamente performante a partire da una preesistenza abbandonata, con conseguimento di una certificazione A NATURE da parte di CasaClima e di una ARCA Silver da parte di ARCA. Ci teniamo anche a menzionare che la progettazione dell’intero edificio è stata realizzata secondo i criteri della certificazione OPEN, inerente l’accessibilità di tutti gli ambienti da parte di persone con disabilità.