
Progetto architettonico: Geom. Patrizio Vanzo
La Capanna Cervino nasce nel 1931 grazie ad un’idea innovativa di “scuola di sci” del pioniere del turismo locale Afredo Paluselli.
Guida Alpina e grande amante delle Dolomiti, Alfredo Paluselli, dopo aver individuato il luogo dove organizzare la sua scuola di sci, prima scuola di sci delle Dolomiti, iniziò a predisporre nel suo laboratorio di Ziano di Fiemme, i pezzi che avrebbero dato vita alla Capanna Cervino, uno dei primi esempi di edificio prefabbricato. Il nome fu scelto in onore del Cimon della Pala, soprannominato il “Cervino delle Dolomiti”.
Il progetto del quale ci siamo occupati, a firma del geometra Vanzo, aveva come obiettivo primario il rinnovamento della vecchia struttura in legno al fine di andare a compensare le ormai gravi carenze strutturali e energetiche, mantenendone intatto l’originale approccio estetico.
Creare quindi un edificio dall’elevata sostenibilità ambientale capace di una performance energetica al passo con i tempi, il cui inserimento nella cornice naturale risultasse pienamente armonico è stato il nostro compito: una nuova struttura in CLT per il rifugio Capanna Cervino a Passo Rolle.
Il risultato è una struttura in CLT a 2 piani costituita da un corpo di fabbrica con il piano terra a completa disposizione della ristorazione e articolato in 2 stanze pranzo e un locale bar, mentre l’intero secondo piano e il sottotetto sono utilizzati per la gestione dei pernottamenti, con una capacità di 22 posti letto.
Il nostro intervento ha dunque configurato un edificio con struttura in legno ad elevata sostenibilità, con cappotto termico da 14 cm intonacato e serramenti a triplo vetro; per il parziale rivestimento in legno, invece, sono stati impiegati listelli in larice nostrano.
La scelta dei materiali di rivestimento e di copertura ha tenuto conto anche degli aspetti ambientali locali scegliendo prodotti in larice e abete termotrattati che meglio potessero adattarsi al delicato contesto climatico del Parco Nazionale di Paneveggio. A garanzia di una costruzione di estrema qualità nonché elevata performance energetica, il rifugio rispecchia i valori energetici necessari per la classe A.
ph. Marco Maccolini
Avendo come goal costruttivo delle elevatissime prestazioni energetiche, per realizzare la struttura sono stati impiegati oltre 550 metri quadrati di pannelli in legno CLT, 50 metri cubi di legno in abete spazzolato uso fiume e circa 530 mq di rivestimento in abete e larice termotrattato e spazzolato, connotando così la tipologia d’intervento.
I pannelli in CLT utilizzati appartengono alla cultura bioecologica, provenienti da foreste gestite con criteri di sostenibilità e tracciabilità, certificate FSC con Catena di Custodia (COC).
I materiali utilizzati per le finiture sono basso emissivi, con valori di Componenti Organici volatili (VOC) minimi, al fine di rispettare lo standard riferimento GEVE micode Testing Method e la direttiva 2004/42/CE. L’impiego di questi prodotti presenta interessanti qualità estetiche e tattili, tema sicuramente importante se calato all’interno del contesto di accoglienza ed ospitalità.
LA SFIDA
Un cantiere sito a 2084 m.s.l.m. e tempistiche ristrette che hanno permesso alla committenza di non perdere né la stagione estiva né la stagione invernale, queste le specificità della realizzazione. I nostri lavori avevano un cronoprogramma serrato che partiva dai primi di settembre a primi di dicembre ma la scelta è stata quella di concentrare il più possibile le lavorazioni al fine di evitare imprevisti meteo; questo ha permesso di consegnare l’edifico con 1 mese di anticipo, dopo un intervento durato solo 65 giorni. Sfida superata!